Arrivo a Sao Paulo domenica 15 nel mentre di una mega manifestazione contro Dilma, la presidenta brasiliana, che a quanto pare e' coinvolta in una storia di corruzione con altri membri del governo – niente di nuovo per un'italiana.
Tuttavia e' stato interessante stare nel paese in quei giorni di fermento politico ed assistere alle reazioni a caldo di opposizione e gente comune e al silenzio assordante del governo; vivendo con i ragazzi ho ricevuto informazioni extra, commenti e traduzioni di quello che passava in tv.
Il soggiorno brasiliano e' stato una vacanza nella vacanza per me: prima di tutto ci voleva una pausa dalla convivenza no-stop con la mia dolce meta' dopo tanto viaggiare insieme; poi il ritrovare una coppia di amici incontrati a Sydney sinceramente e' stato meraviglioso; ed infine ho coronato il sogno di conoscere la super affollata Sao Paulo e Rio de Janeiro.
Dani e Ro sono stati perfetti, coccolandomi in tutto, accogliendomi in casa loro, facendomi da guide e prendendosi del tempo da dedicarmi. Ho beccato anche il pranzo domenicale preparato da mamma Sonia. Mi sono sentita veramente a casa.
Durante il giorno facendo coincidere i loro impegni con Teo e il lavoro, mi hanno accompagnata in giro per la città facendomi visitare i luoghi essenziali di SP, che e' una città gigante di circa 12 milioni di persone.
Mi ha fatto piacere partecipare anche se per poco alla loro nuova avventura lavorativa: hanno un food truck che vende kebab in strada; si muovono contattati da negozi o partecipano ad eventi portando i loro panini freschi e appetitosi in giro. Io li ho provati, sono proprio buoni.
Pillole di Sao Paulo:
MASP – Museo d'Arte di Sao Paulo
Un palazzone grande e particolare che ospita 5 piani di museo adibiti ad esposizioni, ricevimenti e uffici. E' curioso perché ha una forma rettangolare che poggia su due piloni esterni di colore rosso. Non mi e' dispiaciuto trovare tre mostre di autori prevalentemente europei tra Modigliani, Cezanne, Degas - dopo tanto viaggiare in Sud America una boccata di casa ci voleva!
Sono entrata nel museo sperando in un po' di tranquillità scappando dal traffico caotico di Avenida Paulista, ed appena ho aperto la porta del museo sono stata assalita da un vociare rumoroso di una scolaresca di adolescenti in visita al museo. Addio pace, anzi la strada era più silenziosa (persino la ballerina di Degas in mostra era stranita!).
Banespa
Un palazzo di 35 piani che ospita la sede della banca spagnola Santander, ma che ha aperto le sue porte anche come centro culturale. Dall'altezza dei suoi 160 metri circa si può vedere la città nella sua interezza. Noi siamo stati fortunati con il tempo, quando siamo saliti era tutto sereno e ho potuto realizzare la vastità di SP. In realtà siamo riusciti a salire al secondo tentativo, la prima volta che siamo andati gli ascensori erano fuori uso e non si sapeva quando sarebbero stati riparati. Il commento di Ro e' stato esaustivo: “Benvenuta a SP!”.
Palazzo Martinelli
Un palazzo fondato da Giuseppe Martinelli, ovviamente italiano, che ha voluto costruire nel 1922 il più alto palazzo di SP e per molti anni dell'interna America Latina. Siamo saliti sulla terrazza al 26esimo piano e abbiamo trovato una guida che ha raccontato la storia travagliata di questo edificio e della famiglia che lo ha commissionato.
Mercato Centrale
In realtà un posto turistico dove si può trovare ogni tipo di frutta brasiliana, carne e pesce a volontà. Al piano di sopra ci sono dei ristoranti famosi anche per preparare dei panini con la mortadella che sono alti 5-6 cm. Una botta di colesterolo.
Qui abbiamo comprato i cachi più buoni al mondo, una delizia che e' costata al povero Rodrigo $$. Il venditore ci ha attirato facendoci assaggiare diversi tipi di frutta, e' stato molto bravo ad abbindolarci invitandoci a provare un pezzetto di ogni frutto: dalla pitaya viola e bianca, alla carambola e ai kiwi. Uno scherzetto costoso ma delizioso.
Piazza di Se' e Cattedrale
Dicono sia il punto zero della città da dove tutto parte. La piazza ha un centro marcato da un pilone in cemento circondato da alberi posizionati simmetricamente. La cattedrale che troneggia sulla piazza e' in stile gotico, disegnata da un architetto tedesco. Al suo interno ci sono mosaici, sculture, colonne e marmi portati dall'Italia. A me e' piaciuta.
Parco Ibirapuera
Una parco gigante nel centro della città, al suo interno si trovano planetario, museo afro-brasiliano, museo di arte contemporanea e laghetto. Uno spazio pieno di graffiti di Kobra (noto artista brasiliano) e non solo. Dicono sia molto attivo tra concerti ed eventi pubblici.
Pensieri sparsi:
Sao Paulo ha 15 linee di metro, tutte pulite e funzionanti; ovvio c'e' sempre una marea di gente, ma del resto siamo a SP.
Decisamente piacevole vivere anche se per poco una citta' cosi caotica nella tranquillità ovattata familiare degli amici; appena uno si allontana si nota la differenza.
Io non mi sono accorta di nulla e fortunatamente non mi e' successo nulla, ma mi ha fatto impressione quando il tassista mentre mi portava all'aeroporto ha chiuso finestrini e messo le sicure passando per alcune zone della città.
Non mi aspettavo cosi tanti mendicanti e persone che vivono in strada.
La stazione da casa dei ragazzi era abbastanza vicina, pero' mi sono sempre venuti a prendere... non si sa mai.
Ho assaggiato il Sagu, un mangia e bevi fatto di tapioca e gelatina; ho provato le palline di tapioca immerse in una gelatina al vino rosso. Pensavo fosse una zozzeria invece mi e' piaciuto tanto.
Il cibo in Brasile e' tanto e buono, inclusa la pizza.
Curiosità:
- Giuseppe Garibaldi aprì una macelleria a Rio de Janeiro.
- Nella città di San Paolo, attualmente oltre il 50% degli abitanti e' di origini italiane.
- Italobrasiliani famosi: il cantante chitarrista Toquinho e il pilota Ayrton Senna (ce ne sono altri ma questi mi piaccino in assoluto).
- Gli edicolanti di Rio de Janeiro sono quasi tutti italiani (in particolare di origine calabrese), tanto che l’edicola è diventata in Brasile l’emblema dell’italianità.
- La maniglia all'interno della macchina alla quale ci si aggrappa, la chiamano colloquialmente 'puta que te pario'' (figlio di p@#$%), nel senso che e' l'esclamazione del passeggero che si aggrappa a questa, quando chi sta al volante guida da cani.
Brazil – Sao Paulo While Pietro was flying to Texas for some bureaucracy, I gave myself a small parenthesis Brazilian: the goal was to visit Daniela and Rodrigo and to meet little Teodoro.
I arrived in Sao Paulo on Sunday the 15th, while there was a massive demonstration against Dilma, the Brazilian Presidenta, who apparently is involved in a story of corruption with other members of the government - nothing new for an Italian.
However it was interesting to be in the country in those days of political turmoil and to watch the hot reactions from the opposition and people and the deafening silence of the government; living with the guys, I received extra information, comments and translations of what went on Tellie.
Brazil was a vacation within a vacation for me: first of all, we wanted a break from living together non-stop with my better half after so much travelling; then visiting a couple of friends met in Sydney sincerely was wonderful; and I finally crowned the dream to see the super crowded Sao Paulo and Rio de Janeiro.
Dani and Ro were perfect, cuddling throughout my staying, welcoming me into their home, being my tour guides and taking the time to stay with me. I also received the Sunday lunch prepared by mum Sonia. I felt really at home.
During the day, matching their commitments with Teo and work, they took me around the city making me visit the essentials of SP, which is a giant city of about 12 million people.
I was pleased to participate, even if briefly, to their new working adventure: they have a food truck that sells kebabs on the street; they move contacted by shops or events bringing their fresh, tasty sandwiches around. I can really say that, they are really good.
Pills of Sao Paulo:
MASP - Museum of Art of Sao Paulo
A tower block that houses large and particular 5-story museum used for exhibitions, receptions and offices. It is a curious building as it has a rectangular shape that rests on two external red pylons. I did enjoy to find three exhibitions of authors mainly Europeans like Modigliani, Cezanne, Degas - after so much travelling in South America I did not mind some air of home!
I entered the museum hoping for a bit of peace running away from the chaotic traffic of Avenida Paulista, and as soon as I opened the door of the museum have been assaulted by a noisy clamour of a school group of teenagers on a visit to the museum. Forgetting about the peace, I realised the road was quieter (even the Degas's ballerina on display was bewildered!).
Banespa
A 35-story building that houses the headquarters of the Spanish bank Santander, but that opened its doors as a cultural center. From the height of its 160 meters you can see the city in its entirety. We were lucky with the weather when we went, it was all clear and I was able to realize the vastness of SP. In fact we were able to climb on the second attempt, the first time we went the lifts were out of order and no one knew when it would be repaired. The comment by Ro was exhaustive: "Welcome to SP!".
Palazzo Martinelli
This is a building commissioned by Giuseppe Martinelli, Italian of course, who wanted to build in 1922 the highest building of SP and for many years of all Latin America. We hopped on the terrace on the 26th floor and found a guide that told the troubled history of this building and the family who commissioned it.
Central Market
Actually a tourist place where it can find all kinds of Brazilian fruit, meat and fish. Upstairs there are also restaurants famous for preparing the mortadella sandwiches that are 5-6 cm high. A shot of cholesterol.
Here we bought the best kakhi in the world, a real delight that costed to the poor Rodrigo $$. The seller drew us in, letting us sample different types of fruit, and he was a real professional at duping us inviting to try a bit of each fruit: the purple and white pitaya, the carambola and kiwi amongst all. One expensive but delicious trick.
Plaza de Se and the Cathedral
They say it is the zero point of the city where it all starts. The square has a center marked by a concrete pylon surrounded by trees, placed symmetrically. The cathedral that dominates the square is in Gothic style, designed by a German architect. Inside there are mosaics, sculptures, columns and marble brought from Italy. I liked it.
Ibirapuera Park
A giant park in the city center, within it there are the planetarium, the Afro-Brazilian Museum, Museum of Contemporary Art and a pond. A space full of graffiti made by Kobra (well-known Brazilian artist) and others. Apparently it is very active between public events and concerts.
Random thoughts:
Sao Paulo has 15 metro lines, all clean and functioning; obviously there 's always a lot of people, but this is SP.
It was very pleasant to live, even for a short time, in a city so chaotic in the quiet nest of friends' family; as soon as one moves away it can be noticed the difference.
I have not noticed anything and luckily nothing happened to me, but it made me think when the taxi driver that took me to the airport closed the windows and put the safe on doors, when passing through some areas of the city.
I did not expect so many beggars and people living on the streets.
The train station to the guys home was close enough, but they always came to pick me up... you never know.
I tasted the Sagu, a eat-and-drink beverage made of tapioca and jelly; I tried the balls of tapioca bathed in red wine jelly. I thought it was a freaking dirty thing, instead I liked it.
The food in Brazil is a lot and good, including pizza.
Curiosity:
- Giuseppe Garibaldi opened a butcher shop in Rio de Janeiro.
- In the city of São Paulo, currently over 50% of the inhabitants has Italian origin.
- Famous Italo-brasilian people: the singer and guitarist Toquinho and the pilot Ayrton Senna (there are others but I like these the most).
- The newsagents in Rio de Janeiro are run almost all by Italians (especially Italians from Calabria), so that this business has become the emblem of Italian-ness in Brazil.
- The inside handle on the car to which you grab, colloquially it is called the 'puta que te pario' (literally 'son of a b!@#): in the sense of the exclamation of the passenger who clings to this, when the driver drives like a dog.